d-3

non riesco a svegliarmi prima delle 8. ho l’ormone assonnato. e gennaio è mesto, plumbeo, buio e triste. non ho mai amato gennaio. gennaio non passa mai. ha gli stessi giorni di dicembre, ma si moltiplicano scorrendo. mi domando come, avendone passato i primi 9 a casa (e sono volati), avendo riaperto ufficio e fatto 3 giorni di montagna e ancora una settimana di lavoro …  boia ne abbiamo solo 22. ce ne sono ancora 9 di giorni di  un gennaio passato senza fiocchi, aspettando la merla, segnando a calendario i giorni conterini, come i contadini di un tempo, che le calende primo o dopo essere state greche son diventate popolari, come  san paolo e i suoi segni.

gennaio non mi sveglia la mattina. mi culla nella sonnolenza. non riesco a correre, solo 120 torsioni e 100 addominali e poi ancora zinco, spirulina e 2 mug di acqua tiepida e uno di the verde. e un kiwi e una chiocciola integrale col miele e un caffè. è sabato e mi va di coccolarmi un pochino. prima della spesa. prima del dovere. pranziamo colazionando io e lo sparso in pigiama. alle 2 di un pomeriggio con le persiane chiuse. un toast e una spremuta a testa più due mele cotte per me. due bagni da pulire. camera del casino da scasinare. e poi una barretta di amaranto al cioccofondente, un tè ai frutti rossi e una passeggiata di 6 km con pà, che spara ai barattoli. come i bambini.

mezzapizza al crudo. mezza naturale e un sorso di birra stasera. intanto che l’orchestra sale sul palco. maramao, uno swing dopo l’altro, canzoni alla radio, da ma le gambe a oh mamma mi ci vuol la fidanzata. spettacolo piacevole. col piedino che batteva il tempo e la testa che seguiva il ritmo. diversa dalle solite serate, la musica risolve sempre. e io cucinerò domani.

dieta, le mie ricette, previsioni meteo, santi, tradizioni popolari

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