mi attacco alla canna del g.a.s.?

me lo chiedo spesso ultimamente, perchè il mio indirizzo personale è cercare di abbandonare la grande distribuzione per alcune scelte negli acquisti. soprattutto quelle legate all’alimentazione e alla tavola. la massificazione non mi piace, ma sopratutto cerco la stagionalità e premio i piccoli produttori, che ci mettono le mani, per ultime, dopo l’esperienza, il cuore e la passione.

però…però…

ho provato con la cassetta settimanale della verdura. ho provato nel mese di luglio, mese che regala varietà di colori e sapori e tipologie di verdura. su 4 cassette, per 4 settimane: tante, tantissime, carote; pomodori rossi e verdi, zucchine (meno di quante avrei voluto), peperoni nessuno, melanzane (e non sono grossa consumatrice) sempre, patate meno di quanto sperassi, bietole sempre, rape rosse (mai preparate) nessun cetriolo, una solo volta l’insalata.

ora: io non sono proprio la signorina mi piace cambiare, adoro assaggiare tutto il nuovo, ma nelle preparazioni quotidiane devo fare i conti anche con i miei due “cosi” in casa. il fatto che non si possa scegliere le qualità o le quantità di verdure è castrante. certo sorprendersi con il prodotto mai provato è piacevole, ma nelle quattro settimane di prova ho sofferto la mancanza di tante zucchine, di cetrioli, di insalata.

il g.a.s. del territorio mi sembra attivo, su prodotti per la pulizia, farine, cereali, tonno, carni bio e formaggi, ma è molto schematica la formula d’ordine, gli incontri soviet, la difficoltà per chi non è ancora nel giro di poterci entrare. mi occorrerebbe il tempo di partecipare agli incontri e di capire il meccanismo, in questo vince il supermercato, vai-compri-paghi-esci, con scelte spesso dettate dalla fretta e dal compro quello che vedo comodo (e deciso da altri) con i g.a.s devo programmare precedentemente, devo seguire uno schema e spostarmi nei punti di consegna. sono carbonari i g.a.s e questo mi piace molto per iniziare la mia personale rivoluzione…produttori testardi e impegnati, che scelgono la strada più difficile, produttori che vorrei contattare personalmente per dar loro visibilità con gente del fud, che è avida di queste menti e di queste mani, ma sono gelosi i g.a.s. perchè hanno paura che l’interesse aumentato verso il prodotto ne influenzi la qualità. è una partita difficile, quindi devo decidere, sono qui che ci penso …e intanto credo che inizierò a provare i prodotti uno per volta. andando a visitare le aziende prima di comprare, per vedere se saranno le parole, i prodotti, o la storia che influenzeranno la mia scelta. intanto devo trovare il tempo per iniziare…

ps:

i g.a.s. esistono su ogni territorio. non solo nelle grandi città. io l’ho scoperto solo a luglio. ma meglio tardi che mai e informarsi rende liberi.

ps2:

per la camera a gas invece sono diventata possibilista. rinchiuderei l’interro parlamento e farei annusare l’odore dello situazione della nostra italia.

bio, g.a.s., gas, mercato km zero, scelte consapevoli, spesa, vita

Commenti (14)

  • sono mesi che penso di attaccarmi pure io alla canna del g.a.s….
    vicino casa ce n’è uno organizzatissimo, che distribuisce di tutto, dalla verdura alla carne ai detersivi ai prodotti da forno.
    mi sono iscritta alla mailing list, seguo tutte le loro vicende ma…
    si incontrano alle 21 di sera per le riunioni e io non riesco che lore senza di me non dorme, la distribuzione è una volta al mese tassativamente qual giorno a quell’ora, la carne è in confezioni da 15 kg senza possibilita’ di scegliere il contenuto, al massimo ci si puo’ scambiare quello che c’è con qualcun altro del g.a.s. ( ma io non conosco nessuno e come primo approccio un “vuoi le mie costizze in cambio delle braciole?” per me è troppo intimo).
    insomma non è esattamente facile entrare nel giro…se vuoi farlo devi farne una questione personale e andrebbe anche bene, è il tempo da ritagliarsi (ritagliare da dove ormai?) per seguire tutta la faccenda che è impossibile (almeno per me).
    continuo a seguire la loro mailing list sperando di potermici aggrappare prima o poi.

    • appunto claudia, il problema è questo. per un paio di appuntamenti ho pensato addirittura di farcela, ma poi capita sempre qualcosa che me lo impedisce e per le quantità è un altro problema e per l’organizzazione mia interna pure. siamo piccoli patchwork di tempi ritagliati. anche io leggo le mail e sospiro

  • io al momento ho lasciato perdere..qui ce n’è un paio, attivi già da qualche anno, ma quel che mi ha frenato da subito è stato il sapere chi ne facesse parte, gente con la fama di tirare per le lunghe le riunioni a discutere sui 10 centesimi…(capace di rovinare regolarmente le cene tra amici al momento di dividere i conti, giusto per render l’idea)… voglio dire, l’obiettivo non dovrebbe essere SOLO quello di risparmiare, anche se è ovvio che dovrebbe essere uno dei benefici, eppure per certa gente diventa un’ossessione e no, credo che sfanculerei il gruppo dopo due incontri. Sbattendomi un po’ da sola, credo di poter trovare un giusto mix tra qualità e prezzo.

  • io ho risolto cercando direttamente i fornitori dei gas, li ho contattati e ho iniziato ad acquistare direttamente da loro. abito a torino e ho trovato una cascina per la carne che è uno spettacolo, poi il mulino per le farine ecc… ci vado negli orari in cui posso e tutti non hanno problemi per piccole quantità.
    Marina

  • Anche io ho provato con un paio di gas nel passato. Pareva di entrare in chiesa. E non ero mai sufficientemente alternativa. Ed ero sempre arrivata per ultima e non avevo diritto di parola. E poi partecipate numerosi ma apperò siete troppi fatevi il gas vostro …
    Morale: ma vaff…!!
    Ora la verdura la compro in cascina a tre km da casa mia. Quella che non trovo lì o qualità particolari al mercatino dei produttori in piazza il mercoledì pomeriggio. Idem per lo yoghurt, la carne di coniglio e le uova ed il pane, se non me lo faccio. La domenica al mercato a Pragelato c’è il formaggiaio (produttore) ed i contadini per la verdura e la frutta. Le patate sempre in montagna dalle due signore che hanno il campo che vedo dal mio balcone. Ovvio la spesa è stagionale che più di così non si può, ma la freschezza è insuperabile ed i prezzi dal più al meno quelli del mercato. Qualche volta un poco più cari. In più mi piace l’idea di sostenere la produzione invece della filiera. Per la carne, qua nel paesone ci sono due macellai ottimi che garantiscono di selezionare i bovini personalmente e da piccoli allevamenti. E comunque di carne se ne mangia poca. Non esiste soluzione sul pesce ma porta palazzo a Torino offre un mercato di pesce eccellente.

    Non ho ancora soluzioni per i detersivi ma ho visto che quelli industriali nella grande distribuzione alla fine costano troppo di meno per permettersi scelte teoricamente bio ed ecolaqualsiasi. Non ho francamente gana di mettermi a produrre i detersivi e la roba mi piace bianca quando esce dalla lavatrice, sorry per questa debolezza.

    Per Marina, qua sopra, anche io sono a Torino. Mi interessa la cosa delle farine puoi condividere il riferimento (anche via mail)

    Insomma tutto quanto si può per stare lontana dalla gdo

  • Ok ok, ho letto a giù per su i vostri commenti e forse devo convenire che sono una cittadina strafotunata.
    Lavoro in un paesino di campagna a 13 km da casa, dalla città, e per fare un esempio stamattina, di turno in farmacia ritrovatami a preparare il pranzo domenicale non avevo aglio e cipolla, ho attraversato la strada e sono andata dalla signora di fronte.
    Mi sn ritirata con un sacchetto con due teste d’aglio e un pugno di cipolline piccole.
    La stagionalità la seguo osservando i secchi della signora pieni di verdura. Purtroppo non ha frutta, e in dieci anni non sono riuscita a convincerla a piantare degli alberi da frutta. Solo meloni bianchi…ma a me non piacciono.
    Ma in compenso il sabato vicino casa c’è, da un annetto , il mercato dei contadini. Solo prodotti stagionali e carne e formaggi, e uova, freschi.
    E io continuo a far la spesa, molto spesso, dal fruttivendolo. Che si riceve i prodotti di cui sopra.
    Vi ammiro molto perché io non riesco a programmare una settimana figuriamoci la spesa di un mese.
    E vi ringrazio perché mi fate capire quanto io sia fortunata ad avere quello a cui delle volte guardo con occhi stanchi rimpiangendo di non avere dei bei cestini di lamponi a disposizione.

    • invece nella campagna attorno a me non manca la frutta, che spesso raccolgo matura direttamente dall’albero. con la verdura va peggio. quest’anno per me. prima c’era l’orto del babbo. ma quest’anno non sono riuscita ad avvicinarmi alla casa vuota. il mercato contadino e alcuni produttori che sto conoscendo sono il mio punto di riferimento.

  • Da me c’è il Gap 🙂
    Sonon gentili, han preso il numero di telefono e mi avvisano quando fanno il banchetto in piazza. All’inizio soltanto pane, pasta e riso. Adesso anche patate, ‘st’estate i meloni e le zucchine. Insomma, non hanno granché ma qualcosa sì. E poi il pane che mi danno loro è una specie di pugliesone buonissimo che dura assai nella settimana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.