11.1.11

solo per la meraviglia di vederlo scritto. io che vivo i numeri a pelle. solo per fare il paio con la prossima di novembre. che sarà un’altra meraviglia. inutile forse, ma affascinante e magica. solo per testimoniare che sono una donna e quindi come tutte le donne ho scoperto che dico una cosa per volerne dire  un’altra. io. proprio io che predico leggerezza e chiarezza. io, in famiglia, con due uomini che (mi dicono) pensano con il sistema binario, ho detto il giorno prima del mio compleanno che non volevo la torta e non l’avrei comprata. solo per struggermi il 5 quando, rispettando la mia volontà, pà e lo sparso non mi hanno sorpresa con candeline e niente. ecco. io ci sono rimasta male. ma se volevo la torta non dovevo dire che non la volevo. complichiamoci la vita dai. però mi aspettavo una sorta di complice collaborazione che a mitch piacciono le sorprese e ci è rimasto male nel vedermi delusa. e si sono difesi dì, ma la colpa è mia. cosa mi aspetto? sono anni che la torta me la compro da me. che il mio compleanno arriva dopo giorni fitti di feste e non ne possiamo più. che dobbiamo smaltire cibo e dolci e carta da pacchi. e poi, come se non bastasse, mi sono lamentata con pà, non pranzi mai con me il giorno del mio compleanno…ti svegli sempre tardi…sono sempre sola…e poi? quanto ci sono rimasta male che invece si è svegliato, vestito e voleva pranzare? io che avevo deciso di andare al mercato e farmi i giri miei?

e allora fra le 11 cose che dovranno cambiare quest’anno ci metto anche il mio atteggiamento. non dire bianco se vuoi nero. non aspettare dagli altri quello che tu saresti disposta a fare per loro. non regalarti se poi te lo rimproveri o te lo rimproverano. fai e non pentirti mai. ma fai quello che vuoi.

con la semplicità basica di una mela cotta:

solo forno e un dito d’acqua

su polvere di amaretti, buona come non si immagina.

mela sono presa. e con una candela sopra mela sono mangiata.

e per continuare il gioco di numeri e parole è stata la mia torta con torto.

 

compleanno, lamentiamoci, le mie ricette, mela, numeri

Commenti (16)

  • oh capricorni testoni… 😉 ne conosco un altro che dice che non vuole feste, che il giorno del compleanno è il più odioso dell’anno e poi a fine giornata ci rimane male perchè non si è festeggiato, ma mai lo ammetterebbe. contorto con torto.
    😉

    • senti tu…toro delle meraviglie. cosa vi costa per una volta sopportare il nostro malumore e cercare di coccolarci a oltranza? per una volta che vogliamo essere noi al centro dell’attenzione…contorti siamo?

  • No, no, che contorsionismi. Io dico sempre che non voglio regali e poi quando non arrivano penso: be’, però, almeno un regalino.
    Che poi li perdo, magari. Mia figlia mi ha regalato un paio di pantaloni neri per Natale e non li trovo più e lei non lo sa ancora, uff.
    Ma quella mela lì, che buona. Gli amaretti li ho, perciò… a stasera.

  • Volevo dirti che sei meravigliosa, ma poichè capirai, ti dirò semplicemente che sei il mio tormento 🙂 e quell’abbraccio che vorrei darti, giacchè al momento non posso, te lo do comunque :))

  • uh uh uh… “sembra incredibile ma per questo segno esprimere un’emozione equivale a sostenere un esame: anzi, se potesse, sceglierebbe quest’ultimo!”
    [sto leggendo l’oroscopo]
    allora quattro mele, una per ciascun corno (cheratinico). grazie.

  • “difficoltà ad esprimere le emozioni” vedi che qualcuno è stato più acuto di me e ha centrato perfettamente il problema! è inutile che ci illudiamo (noi capricornini) è sempre quello il nostro limite da superare.
    ri-consiglio “un’altro mondo”, per ricordare cosa ci perdiamo. però non facciamoci prendere dallo sconforto perchè di progressi ne abbiamo fatti tanti: ora si tratta di continuare invece di cullarsi sugli allori (che poi si schiacciano e non sanno più di gloria conquistata!).
    direi che a questo punto, un’altro bel “Buon Anno” ci serve proprio, no?

  • …e il giorno dopo mia figlia ha compiuto vent’anni.

    Hai mica una pozione magica per farla tornare a com’era quindici anni fa, in cui impazziva per i cartoni animati ed i biscottini “che profumano di cielo” della sua mamma?!

    • un pugno di giorni in meno del mio. e non sono così grandi. e non sono così piccoli. e non sono ancora abbastanza e li rivorremmo piccoli per non sentirci in colpa a considerarli ancora piccoli e vorremmo poterceli coccolare come quando…e noi siamo ancora fortunate che stanno qui con noi. e ci considerano pure.

  • Senti, ma valgono gli auguri dopo tutti sti giorni da una che è un po’ fuori di testa e non si è accorta di nulla? Almeno un abbraccio forte forte che parte da lontano?
    Io sono un’altra di quelle che dice sì e invece intende no. Ma fanno dei corsi per imparare? Quante volte poi mi sono sentita dire “colpa tua”. Io sto colpa tua non lo sopporto più e quindi rifletto sul tuo buon proposito. Perchè hai ragione da vendere

    • alè! che la festa continui … valgono sempre le parole buone. il mea culpa nostro però vale almeno il triplo del “colpa tua” che ci dicono…perchè se ci pensassero un pochino prima…però credimi, parlare con un marito (non tuo) che, razionalmente, disquisisce dei difetti della moglie…aiuta a guardarsi dentro e a capire come aggiustare il tiro.

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