siamo gonne

pezzi di stoffa buona a coprire il nostro intimo. sopra o sotto i limiti imposti da quello che dice la gente, la moda, il carattere.

siamo gonne e dovremmo essere sollevate per scoprire quanto possiamo alleggerire la vita

siamo gonne sgualgite dall’uso, stirate dalla stanchezza, indossate per rabbia, comprate per togliersi uno sfizio.

siamo a pieghe, siamo pelle, siamo lana cotta o seta frusciante. siamo vistose o minimali, ricche di fronzoli o di taglio sbieco. siamo gonne da bancarella e da boutique. siamo gonne costrette a cambiare da una moda che ci taglia, ci sfila, ci arriccia e a volte vorrebbe cancellarci.

siamo gonne da mattina a sera e poi ci appoggiamo sulla poltrona pronte per un altro giorno. se non veniamo dimenticate per un pantalone dal taglio rigoroso.

siamo gonne, otre le donna c’è di più

(per tutte quelle che si sentono in colpa a mostrare le gambe e per tutte quelle che non si sentono affatto. per quelle che hanno messo l’impegno sopra tutto, per quelle che hanno messo la famiglia sopra tutto. per quelle che hanno messo troppo amore e non hanno preso il resto. per quelle che ci hanno rimesso la vita. per quelle che non ci credono ancora, per quelle che ci provano sempre. per quelle che si sentono strumentalizzate dagli strumentalizzatori, per quelle che non se accorgono neanche)

siamo gonne

sollevate per far can can

io sono una gonna, all’occorrenza a pantalone.

semplici tagliatelle allo zafferano. perchè lo zafferano è la polverina gialla che, come la curcuma, fa tanto bene alle donne.

ps

l’8 marzo a casa mia arrivava “noi donne” con la mimosa. il fiore più giallo, effimero e  maleodorante che io conosca.

arrivava “noi donne” e la consapevolezza del dover lottare per i diritti delle donne. sono passati quarant’anni e oggi se mi guardo indietro vedo più libertà e più serietà, più battaglie e più considerazione.

gli stereotipi sono tornati intatti. sembra una resa all’effimero. ma dipende sempre da noi.

pps

lo sparso dice che oggi è la festa della porta del bagno. (mi piace questo figlio, è proprio mio)

8 marzo, donne, festa della donna, tagliatelle, vita, zafferano

Commenti (28)

  • Silvia, strepitosa come sempre!
    Non c’è una virgola da aggiungere.

    neanche a me piacciono le mimose: puzzano, macchiano mani e abiti: ma chi ha deciso che devono essere il nostro simbolo? un uomo!?

    per me margherite di campo, grazie.

    Buon 8 Marzo a tutte, qualunque significato vogliate dare a questo giorno.

  • detesto anch’io la mimosa e infatti ho usato l’araucaria! gli auguri servono lo stesso, anzi, servono tanto, che si sa mai…
    (appropo’ ma perché non ti trovo su fb? ti ho vista negli aggiornamenti ma poi sei scomparsa?)illuminami di giallo che ci capisco un tube che non è you^^)

  • Anch’io sono una gonna, di quelle che tirano un pò sul sedere, che se ci pieghiamo si vede tutto, scomode si, ma vuoi mettere l’effetto che fà!!!! 😉
    Non so se si capisce, ma ho le idee molto confuse….perchè l’8 marzo è un giorno come tutti gli altri, con i problemi di tutti i giorni, di tutti i giorni che lotto da sola e le palline delle mimose (che a me piacciono, tra l’altro) le farei ingoiare a chi so io!!!!
    Scusa Silvietta per lo sfogo, sono una gonna un pò scomoda!!! Baci

    • sono le gonne scomode che ci fanno decidere di cambiare passo. di farne di più piccoli o di toglierci proprio dall’imbarazzo e indossare solo magliette o pantaloni. tu devi lottare ogni giorno ma non sei sola, che dovremmo contare le une sulle altre e ai nostri figli insegnare a dare più di una mano. quelle poi aderenti aderenti…sono uno spasso 😉

  • ciao Silvia, bellissimo il tuo post.
    andando controcorrente penso che sulla festa della donna non si debba sputarci su perchè comunque ci fa fermare a pensare, riflettere e prima di rifiutarla capire a che punto siamo.
    E’ vero che ci sono ancora tanti problemi, è vero che le donne forti sono sempre esistite, ma è anche vero che oggi siamo di più e un uomo deve pensarci bene prima di pestarci i piedi.
    Prima la morale accusava e marchiava. Oggi andiamo tutte a testa alta.
    E a volte facciamo anche paura.
    Lo intravedo tra le parole dei miei figli maschi, quando mi parlano delle loro compagne, aggressive, sfrontate, ironiche, a volte molto molto stronze.
    Non è facile nemmeno essere uomini oggi.
    Riflettiamo dai…. senza urlare.
    Un abbraccio.
    Anna

    • intanto grazie per essere qui e per dire la tua, che sempre lo scambio ci da bene. concordo sull’utilità del riflettere che però dovrebbe essere quotidiano e non annuale; mio figlio ha le stesse difficoltà dei tuoi, ma non è per conquistata libertà credo. credo invece che le ragazze maleducate e sfrontate e vogliotutto abbiano altre incertezze e fragilità, sicuramente non hanno una formazione di condivisione con gli altri. urlare mai, parlare e pensare sempre. un bacio annina.

  • no, per favore non trasformiamo i maschi in vittime solo perchè le donne non sono più disposte ad essere loro succubi. altrimenti davvero, abbiamo niente da festeggiare. (scusate l’intrusione)

      • certo che “a volte” capita! ma che questo non ci scandalizzi più di tanto, più di quando le parti sono invertite. e sono, soprattutto sono state, di proporzioni non paragonabili.

        se poi se ne vuole fare vittime a prescindere, allora è un altro discorso che a più a che fare con la festa della mamma che con quella donna. credo, eh. o mi sbaglio?

    • giusto, non siam sottane, a meno che non ci serva proprio quella da ripiegare sul ventre cariche di frutta di stagione o di prodotti dell’orto. grembiale su sottana. altra storia anche questa. (liz credo piaccia anche ad altre sai? a me solo il colore e la immaginata sofficità)

    • tesor, i problemi di indicizzazione dovrebbero essere finiti, anche se devo ancora aggiornare tanti post, controllare foto e mettere ordine come vorrei. sto abituandomici e spero di tornare regolare nelle esternazioni, che mi servono tanto, ma tanto che non immaginavo.

  • Siamo gonne con un marsupietto per metterci i nostri cuccioli e portarceli in giro, a volte un po’ lunghe perchè abbiamo l’animo zingaro, altre volte quelle di sette anni fa perchè perchè se c’è da risparmiare quella è la prima voce…

    A volte siamo anche corte per far girare la testa ma quelle a pieghettine che da bimbe facevamo girare noi e che si alzavano come ali…quelle non le abbiamo più. Per fortuna abbiamo altre ali per far volare la nostra vita: i nostri pensieri e la nostra passione sono il motore di tutto…

  • vorrei essere la gonna con le frappe di cotonina a fantasia su fondo giallo con il gilet coordinato che mi fece la nonna quando avevo 7-10 anni vorrei le scarpe di tela con gli occhi vorrei la primavera di allora

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