soccial!

e poi succede che ti svegli alle 4e03 e guardi subito la sveglia perchè un’altra notte di veglia no eh? ma il letto che ti culla non è vero, non è possibile, pà dorme, lo sparso dorme, i vicini si chiamano al di là del muro. dieci secondi, il letto si muove ancora. quanto sono lunghi venti secondi nel buio della notte quando pensi terremoto?  mi sono sentita stranita, non ho avuto paura, non quella paura che ti spinge fuori. aspettavo. ho preso l’ipad e ho aperto twitter. a milano, torino, padova, perugia, ferrara, verona c’erano persone che come me stavano scrivendo un messaggio di presenza, o di assenza, come un campanello che ti dice attento sono qui. ecco è stato questo che mi ha risollevata. il tam tam della rete ha sopperito all’assenza dell’abbraccio vicino. che non sarai mai andata dal vicino a bussare come quando da piccola al primo tintinnio andavo nel lettone di mamma e babbo; twitter era lì e mi ha abbracciata. fino a quando gli uccellini non han ricominciato a cantare e mi sono sentita più tranquilla.

invece oggi, l’altra faccia di twitter, mostra la pochezza umana. in una domenica di scosse, di attentatori da trovare, di motogp da celebrare, di coppe italia da conquistare, oggi su twitter si da voce al nulla che si esprime. a un leghista idiota che basterebbe ignorare (no forse lui andrebbe imbavagliato) a una signora che con una battuta infelice ha monopolizzato l’attenzione. e allora oggi busso dalla vicina. che ogni tanto un biscotto mangiato insieme meno virtuale di quello che viviamo di solito è la cosa che ci vuole.

oggi ho goduto di amici a pranzo che mi hanno fatta stare bene, di vicini che mi hanno ascoltata, di un’amica che mi ha telefonato per sapere se stessi bene. valentinorossi  è arrivato secondo, lo sparso ha comprato una rosa in un vaso. e va bene così

 

ps

siamo andati a vedere “il pescatore di salmoni” leggero eh? ma bellino davvero. costoso, molto.

social, socializzare, terremoto, twitter, vita

Commenti (8)

  • la terra che ci scuote (dopo che i nervi lo erano già stati abbastanza per altri, orrbili motivi), il non riuscire più ad avere un momento di serenità, nemmeno di quella “generica”, senza motivo nè pretese, quella sufficiente per sdraiarsi, chiudere gli occhi e assentarsi con la mente, per allontanare le ansie quotidiane.
    no, non ci riesco più, nemmeno per poco tempo, nemmeno se metto il cd per il rilassamento quidato, perchè la mente non molla più la presa come un tempo, quando bastava un pò di silenzio per lasciar andare tutto e ridiventare leggera.
    troppe brutture, troppe mazzate, gravissimi eventi che non riusciamo a controllare e tutto questo ci rende deboli, frustrati dall’impotenza che ci pervade, dilagante, inarrestabile.
    e sopra a tutto questo un cielo grigio con pioggia incerta, a completare la depressione.
    ieri pranzo per festeggiare un lieto evento: bel posto, gente simpatica e bambini a rallegrare, ma non è bastato a farci sentire davvero in festa.
    ma come possiamo fare per non arrenderci? dovremmo unirci, in qualche modo, ma anche abbandonare questa forte impotenza che oggi sento più che mai…

  • noi invece abbiam avuto abbastanza paura da scappare in macchina ed allontanarci per non rientrare se non a mattina fatta.
    brutto il senso di impotenza che ti coglie quando devi tirar fuori un bimbo dal suo lettino e uscire al freddo senza che possa capire se non che il sonno è interrotto e che mamma e papa’ son nervosi.
    fortuna che c’era un insospettabile bar di un’insospettabile stazione di servizio nuova nuova aperto a un’ora che mai avrei detto.
    cosi’ ci siamo fermati, abbiamo fatto colazione e a Lore è stata concessa una grossa pasta con la crema assieme ai complimenti della signora del bar e si puo’ dire che la brutta esperienza si è fatta solo insolita.
    per fortuna pur essendo vicinissimi all’epicentro non abbiam avuto danni ma dormire con le borse e le scarpe sulla porta pronti per scappare ancora è pesante.
    tanti baci!

  • mi ritrovo molto nel commento di luna nera perché anche se da noi il terremoto proprio
    non si è sentito siamo comunque stati travolti dalla marea nera di rabbia impotente e di preoccupazione dei fatti del weekend…passerà
    e peró…

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