il riso fa buon pranzo
e che voglia avrei di una giornata di risate sciocche, di battute irripetibili, di mani che si tengono la pancia e di stupidera. ho passato giornate di sana idiozia, molto più spesso al lavoro che con gli amici. forse perchè alla fine sono i colleghi quelli che ti conoscono meglio e ti frequentano di più e se il gruppo è unito (come per un gran bel tempo mi è capitato) non vorresti essere in nessun altro posto che in quello in cui sei. sarà per questo che mi è presa la fissa del riso. un cereale che adoro in zuppe e risotti, in torte e sgranocchini. anche se non lo digerisco sempre bene. so che dovrei preferire quello integrale a quello bianco e troppo raffinato del super, però non posso sempre cucinare tre piatti diversi e il riso riusciamo a mangiarlo insieme…il grande brontola ma poi manda giù. io e il ragazzo di casa ne siamo golosi e da quando ho preso l’abitudine di sciacquarlo in acqua fredda prima di cuocerlo ho notato che lo assimilo meglio e che il risotto è più bello da vedere. meno amido, chicchi meno impastati.
ingredienti per 3 persone:
9 cucchiai di riso carnaroli (3 testa) – sale – mezzo litro di buon brodo – un quarto di cipolla – mezzo bicchiere di vino bianco secco – olio extravergine – zafferano in bustine – parmigiano per mantecare
precedimento:
da quando utilizzo il coccio per cucinare il risotto, il lavoro si è semplificato e, secondo me, la cottura è migliorata. faccio appassire la cipolla in poco olio con acqua e sale, aggiungo il riso lavato e scolato, sfumo con il vino bianco e inizio ad aggiungere il brodo caldo. quando il brodo è assorbito ne aggiungo ancora e così via fino quasi a cottura (16-17 minuti) a questo punto unisco lo szafferano stemperato con poco brodo (ho messo due bustine), giro ancora un poco, spengo la fiamma, aggiungo una manciata di parmigiano, rigiro e metto il coperchio. porto in tavola, ci sgranocchiamo due taralli nell’attesa…e poi buon riso.
domani risotto al castelmagno (raro e caro, trovato in rinascente food – esperya)
enza
silvia prova anche lo zafferano in fili.
pur non essendo talebana e non proponendo zafferano di navelli, zafferano di san gavino e chissà quale altro prodotto di stranicchia.
sei sicura che almeno sia solo zafferano 🙂
titona
Enza il mio spacciatore di spezie me lo aveva proposto a una cifra astronomica, mi sono sentita in dovere di verificare. ma sono certa che cederò. comunque spero fosse “solo” zafferano perchè pure questo l’ho pagato 12 euro!!!
enza
il castelmagno si sta circondando di aurea leggendaria!
ma senti senti che mi manda a dire wordpress “Stai inviando commenti troppo rapidamente. Rallenta.” non sa mica che essere veloci è tipico delle donne.
titona
ahahah, mi ti immagino a digitare velocemente sui tasti sfidando la fretta di dire e inviare e poi appena inviato ecco che ti viene in mente che dovevi ancora dire…io faccio così, il nostro problema è che riusciamo a pensare e a fare troppe cose in una volta. speriamo che non ci multino per la velocità! e per quanto riguarda il castelmagno, un mio “amico di web” piemontese mi assicura che quasi non ne esiste più e che tutto quello venduto fuori dai masi non sia il vero castelmagno. gli credo ma cocciutamente ho provato anche questo. a me è piaciuto molto, almeno mi sono avvicinata al sapore…se non alla perferzione.
Patrizia
grazie!!!
mogliedaunavita
tesor, di cosa!