conto alla rovescia

meno 10. solo 10 giorni mancano. mi sembra di sentire il suono delle macchine che arrivano, fermate prima che raggiungano la festa. e la gente pronta a scendere e a lasciar liberi i bambini e sbuffare per la salita. uno sbuffo che serve da bastone per spingersi su, che apre l’aria alle risate e alle battute di chi c’è intorno. e il sole caldo che fa venire voglia di togliersi la maglia e il suono dei violini. mi sembra di vederle le ragazze con i capelli lunghi e le collane saltare il fosso e mettersi a ballare sull’erba, prendere a braccietto il vicino e lasciarsi andare seguire la pizzica e la tarantella, mettere un segno, un voto, una parola e poi proseguire a scoprire chi c’è più avanti. costumi d’un tempo,  un gruppo composto, un cerchio e pasi precisi, così “spargogliati” sulla strada. uomini e donne si fanno l’inchino. non sono capace ma mi avvicino e qualcuno mi dice avanti si impara presto e il gioco inizia. su ballate francesi, romagnole, valdostane. poi un passo più difficile, inciampo?, fa niente metto un voto e vado avanti. l’odore di piada si fa forte. forse più forte della voglia di ballare e allora la salsiccia si fa necessità e si ricomincia il giro. incrociando sorrisi, passeggini, biciclette, un trattore col megafono che invita al sangiovese. incontrando ragazzi e ragazze che ti invitano ad ascoltare , a vivere per un attimo la loro musica, a condividere la loro energia. è una corrente che scorre…una corrente di persone, di occhi divertiti,  di risate. una corrente così forte che non si sente la fatica e se il caldo aumenta basta togliersi un’altra maglia. e poi la sera, quando tutto sembra finito e le gambe si riposano nel prato e il concerto della domenica sera è ancora nell’aria e il vincitore e ci si guarda intorno che si deve cominciare a smontare, a pulire, a raccogliere bottigliebichiericartaccestecchigelatoericordivari… la testa è già ad organizzare la prossima che, qui ci potevamo mettere una panchina e sul percorso si poteva aggiungere un altro carretto che grida gelati e un distributore automatico di ciabatte, facciamo una maglietta con il disegno di un retino da farfalle e scriviamo prendi la musica nelle aie…

ce la faranno le ciliegie a maturare in tempo? …intanto io tengo gli occhi aperti che la sera quando scendo dalla cima con i piedi stanchi le lucciole mi fanno compagnia e io ho pronti i desideri che devono esaudire…

7-8-9 maggio la musica nelle aie

non vedo l’ora di abbracciare la gente che ci sarà…uno per uno…e domani per continuare…la mia ricetta della piadina

aie, festa, musica popolare, percorsi

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