zabaglione

questo è il nome che si scambiano le zdaure, che correggono sbagliando perchè in dialetto si dice zabaio’ e quindi basterebbe completare la parola, zabaione, per pronunciarla in un corretto italiano. invece le strade che percorrono le parole per passare da dialetto a italiano sono strane e vanitose. ci mangiamo il persiutto, ci compriamo lo iogu e ci prepariamo lo zabaglione. perchè, per provare a fare un nuovo impasto per i sabadoni, utilizzando la ricetta per la pasta strudel che mi ha suggerito lydia, non ho resistito allo strudel e con questo ci vuole lo zabaione. non ci sono mezze misure. uno strudel intero, mangiata da sola, a cucchiaiate! quando ho visto la sfoglia arrendevole sul tagliere ci ho messo niente a tagliare mele, ammollare uvetta, scaldare marmellata e massacrare amaretti. ho rimandato la preparazione della pasta per sabadoni alla prossima domenica di pioggia. (che era ieri, che era neve, che era il 27 e quindi marzo sarà freddo e bagnato?)

per lo zabaione io uso la ricetta a pag. 68 del volume -dolci al cucchiaio- della grande cucina del corriere della sera.

4 tuorli, 6 cucchiai di marsala secco, due cucchiai di zucchero. monto con la frusta i tuorli con lo zucchero e quando è chiaro aggiungo il marsala. metto sul bagnomaria in una bastardella a fondo tondo e lavoro con la frusta fino a che non raddoppia. poi lo assaggio cercando di non mangiarlo tutto.

ma non è durato tanto. ecco questa qualità non gli appartiene …è volatile, nascondarello, è finito tutto.

ps: la pasta strudel mi è piaciuta, non differisce molto da quella che ho sempre fatto e mi sembra molto simile alla prima che trovai su cucina moderna. che devo ritrovare perchè quella pagina è stata scuola per me.  il marsala era un vecchio florio, vendemmia 2002. una poesia. invece la ricetta delle lingue di gatto nella stessa pagina era un riassunto di quello che dovrebbero essere le lingue. le lingue.

dialetto, le mie ricette, marsala, strudel, zabaione

Commenti (18)

  • insomma “cotto e mangiato”! era un segno premonitore ma tu l’hai rifiutato.
    esperimento, ma riuscito perfettamente: bellissimo, colori che berrei (tanto è il mio bisogno di spazzare il grigiore), buonissimo (ci fidiamo). capolavoro sacrificato sull’altare della soddisfazione, meritato premio premio per l’artefice di tanta magnificenza.
    i miei strudel sono sempre monostrato, non imparo l’arrotolamento. a nulla valsero spiegazioni e foto esplicative: al primo giro sale il nervoso e precipita la pazienza. brava tu e le mie mele che aspettano…

    • stasera metto in produzione altri due esperimenti. sempre con le mele. che devo fare spazio alla frutta di primavera 😮
      hai mai provato a tirare la pasta su un burazzo e poi ad aiutarti con lui?
      io ci ho messo un pochino ma adesso mi viene bene. a patto che si faccia riposare la sfoglia sotto una tazza almeno mezz’ora

  • “burazzo”?: grazie wiki! (provato e fallito)
    la sfoglia sotto la tazza…? volevi dire “la pasta”?
    va bene, mi darò un’altra possibilità. prima o poi.
    buon lavoro!

    • l’impasto uova farina, sotto la tazza per mezz’ora. le seconde, terze, ventesime possibilità ci devono essere date. sempre. buongiorno ragazzuola

  • Io a te non ti devo leggere. Soprattutto oggi che ho iniziato a far sul serio con la dieta. Mi deprimo …. ;-))

    Hai mai provato lo zabaione con il moscato invece che il marsala? Più delicato e se non esageri con il vino (e se usi un moscato buono) non è nemmeno stucchevole. A me piace di più, ma so’ pareri, ovviamente. E poi da oggi non mi deve più piacere niente, ergo, che ne parlo affà??? :-((

    (però adesso vado a fare – per i coninquilini – dei muffins agli avanzi di panettone-pandoro) (sì, ne ho ancora, sgunt)

    /graz

    • devo far sul serio anch’io, ma troppo grigi giorni. col moscato ci avevo fatto una crema inglese, me l’hai fatta ricordare! e poi ho un moscato piemontese divino che merita davvero di essere usato. io compro gli ultimi pandori in offerta per la zuppa inglese. avanzi mai!

  • Neeeeeee, ma lo sai tu, moglie da una vita, che…a me un pies da matt e zabaio’?
    Bellissimo, è sempre una meraviglia leggerti.
    Dai, organizzati una sera che vieni a Bologna a cena da Eataly con tuo marito, così ci conosciamo live..anche se…mah..non te l’ho mai detto, ma guardando le foto che ti ritraggono, ho come la sensazione che da ragazze ci siam conosciute. Io ho frequentato il liceo a Faenza e quando facevo fuoco…andavo in un bar che si chiamava Il Cristallino…mah…
    Baci e buona serata.
    ps…mi ha telefonato un cliente da San Marino e mi ha detto che c’è un metro di neve, misurata! Che patacca!:))

    • io lughese di nascita e scuola. solo dopo sposata faentina. ma a bo, a cena con voi più che volentieri! chiedo a pà e ti faccio sapere.

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