beati i secondi

che i primi sono destinati a restare soli (cit) e il 2.1.12 io lo festeggio come se fosse il primo. che merita celebrazioni anche solo per averci provato. tempo di bilanci si dice ovunque. di bilance per molti. l’elenco si compila più per il piacere di fare elenchi, che per la voglia di vedere somme che si defilano. qui l’elenco dell’anno passato. lo dico subito non ce l’ho fatta a sgombrare casa di genitorale appartenenza. anche se una mano mi era stata offerta. non sono stata abbastanza scaltra da accettarla.

cosa mi sono persa

ho perso un gruppo, perso tempo e pazienza. ho lasciato per strada un paio di scarpe, un ferro da stiro, non ho scritto parole che volevo scrivere. non ho cucinato le ricette che mi ero ripromessa.

cosa mi sono portata a casa:

l’onestà di dire quello che penso e di cercare di fare sempre meglio, l’averci provato a fare invece di dire, gli incontri reali dal web a tu, dallo scritto al detto, all’abbraccio. persone vere alle quali non voglio rinunciare. risposte a domande che non avevo fatto e da persone alle quali non avevo chiesto. un bel gruppo. un paio di donne che ho scovato nei miei giri e che mi hanno trovata nei loro.

4730 km in bici – 1600 a piedi – 43000 addominali – 730 bicchieri di acqua tiepida bevuti – due lastre alle spalla, una al pollice, una al piede, una mammografia (signora ma lei è tutta rotta, signora a me?)

cosa ho promesso:

che non smetterò di indignarmi, che non mi acconteterò del meno peggio, che ogni giorno inizierà con qualcosa che devo fare e qualcosa che voglio fare. che incontrerò di persona e stringerò le mani delle persone che mi hanno conquistata con le parole, con le empatie. che non lascerò mio marito (non dopo che ha compilato il censimento e passato l’aspirapolvere) e un augurio su tutto per tutti: prendi tutto quello che ti piace.

e per celebrare i secondi ecco il secondo in assoluto che preferisce la mia famiglia invernale (uguale a quella estiva ma più accomodante)

il cotechino con il purè:

cotto per due ore a vapore pungendo la pelle (così faceva mamma, così fà bottura)

servito su un letto di purè fatto con patate bollite con la buccia, passate con la stessa al passino, mescolato velocemente con la frusta, latte, sale. lo faccio a occhio da sempre. una roba tipo 5 patate medie, 40 cc di latte e un cucchiaino di sale. (credo)

e questo è quello che ci risparmiamo di mangiare. grasso consolidato dalla notte e buttato nel pattume. pà sostiene che sia uguale all’interno di una tetta. ha una immagine orrenda delle tette vero?

 

buoni propositi, cotechino, elenchi, grasso che cola, interno tette., percorsi, purè, secondi

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