le persone. sono la meta

il pescatore:

torno sui miei stessi passi, uno dopo l’altro, sulla sabbia battuta. il respiro è regolare, non sto facendo fatica, occhi beati dal mare e testa felice. poi vedo questa figura di uomo, lontana, un braccio teso, strano, poveretto, una paresi. mi si intristisce il cuore. lo raggiungo correndo e, seguendo il filo dalla sabbia al suo braccio, sorrido al granchio che ho preso io e al pesce allo strascico che sta cercando di prendere lui. saluto. risponde al sorriso e chiedo se è buona pesca. e mi fermo e mi racconta che è vecchio, che è nonno, che correva in bici lui, ma adesso preferisce pescare quando non ha i nipoti, che domani non ci vediamo, che la mia nipotina vuole stare con me.

nonno pescatore
nonno pescatore

e ha già dato il benvenuto, i bentornata, ha concluso che io domani mattina sarò ancora qui a correre e mi ha salutata con l’arrivederci dei saggi. ho mai detto quanto mi piaccia ascoltare i vecchi parlare? raccontarsi? e quando succede mi sento  fortunata e stupita e più ricca.

la pianista:

uno scricciolo biondo. determinata come solo una donna. forte come neanche un uomo. e brava. una musicista che un giorno ha deciso che il casale dei genitori poteva diventare azienda biologica e agriturismo e piccolo ristoro per genti curiose.

lei è Beatrice e noi Virgilio
lei è Beatrice e noi Virgilio

il suo credo,  nella homepage della sua azienda agrituristica, è molto simile al mio. e dovreste ascoltarla mentre racconta di ulivi, di uomini che facevano scommesse sull’esito del suo operato, di coltivazioni a vaso toscano e di muro a secco, della mosca dell’olivo e delle erbe spontanee utili al biologico e per monitorare la salute degli ulivi. mi sono incantata a guardare la pala eolica che caparbiamente ha fatto installare. e poi ho riso quando ho trovato nel bagno il suo pianoforte.

non è in bagno che si guarda al passato. e al futuro?
non è in bagno che si guarda al passato. e al futuro?

simbolo di una vita passata, riposta dove era giusto riporla. so che tornerò a san vincenzo, anche solo per andare a dormire in una delle stanze. e fare colazione con Beatrice e lasciarmi contaminare dalla passione che ci mette. l’olio che produce è poesia sul pane toscano, ma anche sulla mia pizza si è comportato benissimo.

l’uomo del miele:

burbero è burbero. ma con quella simpatia sottopelle e nella parlata schietta che ti conquista controvoglia. bello, illuminante direi, il suo raccontare e spiegare che un vaso di miele da un kg contiene un milione di voli d’ape. un volo di un’ape è in genere un km e quella strada, quella fatica bisogna mangiarla con devozione. avevo fatto altre degustazioni di miele, ma nessuna così completa e densa di dettagli. ora per sempre saprò associare il miele d’acacia ai confetti e non mi accontenterò di nulla di meno. 

guarda come ti spiego
guarda come ti spiego

 

il chirurgo:

è lombardo, naturalizzato sanvincenzino, in pensione. ha la passione per il mare, uno scafo e la voglia di mostrare le “sue” scoperte. orgoglioso ci mostra angoli di spiaggia e panorami della costa degli etruschi, come se li avesse costruiti nella notte per noi. passate allo ‘yatch club’ del paese e chiedete se il chirurgo vi fa fare un giro. e ascoltatelo raccontare perché ha scelto di vivere qui.

il chirurgo dietro alle bon girls - operazione sottoveste
il chirurgo dietro alle bon girls – operazione sottoveste

 

il vignaio (vignaiuolo mi piace di più)

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custode e lavoratore della vigna. questo è Socci, l’andy warhol della produzione vitivinicola.

sembra o no andy warhol? (scusate la foto)
sembra o no andy warhol? (scusate la foto)

non posso tradurre in parole scritte la sua eloquente spiegazione del perché un vitigno invece di un altro. io mi sono sentita usurpata quando ho letto sangiovese.
io. romagna e sangiovese. voi toscani, dopo aver preso il vitigno sangiovese e averlo chiamato brunello e fatto impero; ora anche il sangiovese ci volete sottrarre.
anche questo. sorrido. l’ho perdonato al primo bicchiere. e complimenti al saper lavorare e vendere la toscana. meglio di quanto sappiamo fare noi romagnoli. ma molto. molto. meglio.

lo storico:

balla almeno tre ore ogni sabato sera, tiene lezioni di storia degli estruschi direttamente sul territorio, meglio se spiaggia. va ascoltato con attenzione. è interessante e poi interroga. anche se la platea si lascia andare

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San vincenzo. Parco Archeologico di Baratti e Populonia, Parco ArcheoMinerario  di SanSilvestro.

leggetene qui. qui. qui. qui e comunque, sempre,  di ogni viaggio le persone sono la meta.

e la metà.

(l’affittacamere, la responsabile, il dentista, il bagnino, la mamma, il cuoco, l’organizzatore, l’autista, la cameriera, la ballerina e la ragazza che cantava)

#sanvincenzo14, costa degli etruschi, percorsi, san vincenzo, toscana, vacanze, viaggi, vita

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