del letargo di gennaio
per quanto io cerchi di moltiplicare dicembre facendolo partire all’inizio di novembre, il mese che celebra il natale mi scivola via veloce come l’albume quando non tieni fermo il guscio.
hai voglia a metter lucine, decori, addobbi.
consumare riti del primo dicembre, del 7, la festa dell’8, del 13, del 21, dei compleanni, di yule, della rinascita della luce, della nascita di gesù, di santo stefano, di anniversario e di capodanno.
sono come un ragno che tesse una ragnatela lunga 60 giorni che con la scopa viene eliminata in un attimo.
però.
rimane il bozzolo.
e come la ragnatela che mi faceva saltellare in attesa delle magie delle feste, il bozzolo mi abbraccia cullandomi, mi si chiude intorno e mi addormenta.
dev’essere colpa sua se a gennaio non sento la sveglia, se mi sveglio alle nove passate, stiracchiandomi e continuando ad aver voglia di dormire.
colpa sua anche l’immobilità. c’ho il booozzo attorno, come posso andare a camminare, correre, pedalare?
lavoro per fortuna. mi violento e lavoro. guardo serie tv. mangio panettoni. e vivo i novanta giorni di gennaio come se fosse normale, un mese di novanta giorni.
ma ci sarà qualcosa che mi piace di questo mese! sì. la luce che aumenta, la sera giorno dopo giorno e sant’antonio che per me è bandèga alle fontane, ma quest’anno massimo era malatissimo e tutto si rimanda a febbraio che è domani e anche questo mese che raccontano come il più corto per me è sempre stato noioso come un discorso alla camera.
ps: ero in lista d’attesa per un intervento che avevo detto avrei fatto solo se a gennaio e mi han chiamata il 4 gennaio per dirmi che entro febbraio mi operano, anche per l’asl gennaio l’è long ‘na masa